Dal 18 al 20 aprile 2024 in tredici proseguiamo il cammino di S. Benedetto iniziato a fine ottobre 2023, percorrendo allora soltanto la prima tappa da Norcia a Cascia. I partecipanti: Dona, Stefania P., Irene, Susanna, Cesarina, Stefania L., Carla, Peppe, Piero, Paolo, Gabriele, Edmondo e Maurizio. Cani: Tina e Bea. Carla e Paolo arrivano nel pomeriggio del 17 e Piero da Roma direttamente la mattina del 18.
Il 18 mattina alle 9 partiamo da Terni con bus per Cascia dove una volta timbrata la credenziale partiamo alla volta di Monteleone di Spoleto percorrendo un bel sentiero a mezza costa immerso nel bosco fino a Roccaporena dove ci fermiamo per il panino sul piazzale antistante le costruzioni religiose e i locali sorti per l’accoglienza turistica. Solo Paolo e Carla salgono allo Scoglio di Roccaporena dove una piccola copertura ad archi sovrasta la sommità e permette un’ampia visuale sulla valle.
Proseguiamo percorrendo il sentiero che sale fino a scavallare la dorsale verso Monteleone. Nell’ultimo tratto ci infiliamo le mantelle e apriamo gli ombrelli per un rovescio di breve durata e dopo 15 km e 700 m. di dislivello arriviamo all’Agriturismo Colle del Capitano. Siamo a 4 km dal paese e per stanotte ci fermiamo in questo luogo accogliente e allo tempo stesso selvaggio, circondati da molti animali tra cui capre, asini, oche, cavalli e mucche, nonché da circa trenta cani utili a difendere l’abitato dai lupi. Ne troviamo diversi, di cani, stravaccati sui selciati dei cortili davanti alle belle case in pietra. Nella costruzione più antica dove mangiamo molto bene e beviamo abbondantemente fu ritrovata nei primi anni del 900 la famosa biga custodita attualmente a New York.
Nella notte un’abbondante nevicata ci fa godere dei riscaldamenti a pavimento. Ci svegliamo con calma e dopo colazione, foto, filmati e saluti riprendiamo il cammino verso Leonessa passando da Monteleone del quale ammiriamo la suggestiva architettura fatta di viuzze, scorci e dell’inevitabile visita alla “copia” della biga trafugata, con tanto di descrizione dettagliata (anche troppo) delle decorazioni e della storia. Scendiamo verso Ruscio fermandoci a mangiare sui prati che anticipano l’altopiano delle “ville” di Leonessa. Il Tilia e i monti circostanti sono imbiancati da poca neve che presto si scioglierà. E’ una bella giornata fresca di sole, solo a tratti velato da nuvole dispettose che coprendolo ci lasciano al freddo. Raggiungiamo in breve l’agriturismo “La vecchia macina” a Villa Selvoni. E’ presto, alcuni visitano Leonessa che dista 4 km, trasportati dal pulmino di “Girasolo”, qualcuno si allunga con lo yoga, altri dormicchiano dopo una buona doccia. Ci piazziamo per la notte dividendoci tra due appartamenti. Cibo semplice stile famiglia con divertente dopo cena allietato da maestri barzellettieri. Anche Fausto, l’albergatore, pur essendo stato carabiniere per trent’anni partecipa ai racconti … anzi ce ne racconta di inedite sull’Arma!
Per la terza tappa è prevista una traversata in quota da Leonessa a Poggio Bustone. Per Carla e Stefania L. il cammino finisce qui e da Leonessa tornano a Terni, per questo, quello e quell’altro motivo. Per noi altri pellegrini invece oggi è la giornata più dura. Il tempo incerto ci fa temere per pioggia o addirittura neve in quota nel primo pomeriggio, il dislivello è notevole e i segnali non sempre chiari. Con sveglia alle 6 facciamo velocemente colazione, il pulmino ci porta fino all’inizio della strada di Vallonina e verso le 8 siamo già in cammino. Non sbagliamo niente neanche laddove alcuni sentieri si intrecciano creando dubbi amletici, grazie alle tracce di Eddie! Scaliamo la ripida salita raggiungendo in tempi record, per i nostri standard, i prati di S. Bartolomeo e S. Maria fino ad intercettare infallibilmente il sentiero di discesa. Riusciamo anche a sfamarci alla pietra miliare che sarà oggetto di approfondimenti successivi…
Come prevista la pioggia si affaccia verso le 13 ma noi ormai siamo in dirittura d’arrivo. Alle 14 siamo a Poggio Bustone pronti a ripartire con il pullman di linea fino a Rieti. Il famoso treno “la freccia del Gran Sasso” con i due mitici vagoni ci riconduce a Terni. Siamo a casa prima delle 17.
Grazie a tutti per la partecipazione.
Appuntamento alla prossima avventura!
Dona