Lo scritto di Shido mi ha colpito per nettezza e chiarezza.
Da una definizione dello zen, di come ci si rapporta con sé stessi in quanto praticanti, della gratitudine senza subordinazione verso il maestro, aprendo uno sguardo disincantato verso la vita, sia la propria che in ogni altra sua forma.
Lo scritto di Shido mi ha colpito per nettezza e chiarezza.
Da una definizione dello zen, di come ci si rapporta con sé stessi in quanto praticanti, della gratitudine senza subordinazione verso il maestro, aprendo uno sguardo disincantato verso la vita, sia la propria che in ogni altra sua forma.
Tutto molto bello, molto denso.
Un partecipato, caldo distacco, senza attaccamenti
Quello scorrere nel tutto che richiede l’esser niente