Roberto Boldrini è stato allievo negli anni ’80-90 di Engaku Taino. Vive a Maiolati Spontini (AN), presso la casa di meditazione “Il Ritiro”, dove tiene incontri di meditazione e indagine sul Sé, di gruppo e individuali. Ha approfondito anche la mistica cristiana e, in India, la spiritualità della tradizione dell’Advaita Vedanta e di Ramana Maharshi. Ha recentemente pubblicato, per le Edizioni “Appunti di Viaggio”, una raccolta di aforismi e brevi racconti intitolata “IO SONO senza perché”.
Traggo dal libro (n. 39 – Il Jolly e le carte): Nelle carte da ramino ogni carta ha la sua identità e un suo valore in relazione alle altre carte. Un re di cuori è un re di cuori e non può diventare qualcos’altro. È fisso nel ruolo. Ma c’è una carta che può giocare tutti i ruoli, che è niente e tutto: il jolly! Non si identifica con nessun ruolo, è libero, è aperto a tutte le possibilità: ora è un re di picche, ora una donna di cuori, ora un asso di fiori… Essere come il jolly mi fa sentire forse un po’ matto: niente di determinato, al di là delle piccole identità, ruoli o situazioni che posso vivere.