Mi hanno spiegato le mie figlie (32 e 30, femministe, ambientaliste, animaliste, vegane) che è in uso classificare le generazioni dei nostri tempi così:
- Boomer – nati tra il 1946 e il 1964.
- Generazione X – nati tra il 1965 e il 1980.
- Generazione Y (Millenials) – nati tra il 1980 e il 2000.
- Generazione Z – nati dopo il 2000.
Dopo la spiegazione… una grandinata di critiche al loro padre (68) Babyboomer, appartenente, a loro avviso, a una generazione che ha:
- Spremuto energeticamente il pianeta; nella migliore delle ipotesi senza esserne consapevole; più spesso essendone recidiva e non pentita;
- Ha poca sensibilità per la gestione dei rifiuti, per il km 0, ecc.;
- Ha il culto del PIL e della crescita (più o meno felice);
- Non conosce o fa finta di non conoscere l’orrore che sta dietro l’allevamento intensivo;
- Più in generale, ha ancora una mentalità patriarcale, all’interno della quale la “parità tra i generi” (nessuna discriminazione dipendente da: sesso, etnia, lingua, religione, ideologia politica, ceto di appartenenza) è affermata per principio ma poi scarsamente rispettata.
Potrei continuare… ma ci siamo capiti.
Sia perché mi piace discutere con le mie figlie sia perché non sono molto d’accordo con quelle tesi ho “difeso” me stesso e la mia generazione (alla quale appartengono molti iscritti a UFSA) ribattendo varie cose, tipo: fino agli anni 80/90 la consapevolezza ambientale non era stata ben sviluppata e pubblicizzata; l’esempio dei nostri padri (il mio, per esempio) andava in direzione diversa (lavorare molto, raggiungere il benessere economico, far laureare i figli); il problema non è produrre meno ma distribuire meglio la ricchezza; la parità tra i generi richiede un salto culturale che impegna più generazioni, ecc.
Ma, insomma, i nostri “critici” potrebbero avere anche qualche ragione e sono curioso di sapere cosa ne pensano altri Boomer o simili.
Ps: mi sono anche chiesto se la pratica Zen abbia influenzato le mie scelte di vita su questi temi e mi sono risposto di no.