Al termine del Cammino dei Tratturi (giugno 2023) ci si chiedeva dove fare quello autunnale a ottobre. Dona e le ternane proposero di pensarci loro, due giorni di cammino nelle loro terre.
Si è arrivati così al fine settimana del 27 e 28 ottobre a camminare nel parco dei Monti Sibillini.
Un bel gruppo che ha coinvolto 18 persone e due cani. Dell’associazione Un fiore si apre si era in quattro tutti gli altri erano ternani (una bella e coesa comunità).
Venerdì c’è stato un prologo, Carla (Padova) e Paolo (Reggio Emilia) sono arrivati per pranzo a Colle Olivo, nella casa di montagna di Dona. Una casa rustica e accogliente, che già è punto di riferimento per molti. Così, accolti da Dona Antimo e Beppe, con tagliatelle insalata e caldarroste ci si è preparati per il pomeriggio di arrampicata a Lu Strittu in quel di Ferentillo.
Dopo oltre due anni nuovamente su quelle rocce ad arrampicare, con noi anche Maurizio, Stefania e Giulla. Come tradizione ci si avvicina alla falesia, sullo stretto e ripido sentiero, ognuno con le scarpe che preferisce, così si ride dell’equilibrio instabile.
Alla sera di venerdì tutti a cena all’albergo di Monterivoso, con altri ospiti per onorare il piacere della compagnia e del ritrovarsi. Così abbiamo visto Daniela, Luciano e Marcella mentre il gruppo dei camminatori si ingrossava con la presenza di Susanna, Edmondo, Irene e Piero. Mancano Teresa e Doc, li si sente per telefono.
L’appuntamento sabato mattina era alle 8:15 nella piazzetta di Precetto. Finalmente ci siamo tutti, con ben tre coppie di sorelle (Stefania e Sandra, Irene e Cesarina, Stefania e Sabrina), madre e figlia (Dona e Giulla), coniugi (Susanna e Edmondo), quelli del nord (Carla e Paolo), e vari altri (Gabriele, Peppe, Piero, Federica e Francesco) più le accompagnatrici a quattro zampe (Bea e Tina). Si parte alla volta di Norcia, dove dormiremo e ceneremo la sera, e si prosegue poi per Castelluccio (m. 1452) punto di partenza per il cammino ad anello che ci attende.
Si cammina su strade bianche, su crinali in mezzo al vento per due ore e mezza prima della sosta. Ci aspettano ancora due ore per chiudere il giro, ormai si scende di quota, senza più vento con una bella temperatura. Un lungo tratto in discesa libera attraverso il bosco, coi colori dell’autunno. I cavalli al pascolo e ancora una strada bianca che ci riporta a Castelluccio. Il sole ci accompagna per tutta la giornata, la vista è struggente. Birra e generi di conforto al bar all’aperto, in mezzo a tanti turisti, con i richiami dei prodotti tipici della zona. Per la prima volta bevo una birra fatta anche con le lenticchie.
Si torna in auto a Norcia dove alloggeremo a Il Capisterium, con letti a castello e locale docce collettivo. Chi va prima, chi dopo, chi insieme e intanto si dice delle antine di vetro trasparenti che ci mettono in bella mostra.
Ci salutano Francesco e Federica che rientrano mentre ci raggiunge Massimo da Firenze, che ha da ridire col suo cuore, starà con noi la sera e ci accompagna per un breve tratto nel cammino la domenica. Alla sera si cena nel centro di Norcia. Che strana impressione vedere ancora diversi edifici con i segni del terremoto, in attesa dei lavori. L’organizzazione di Dona & co. ha concordato il menu A e B, quando entriamo dobbiamo dichiarare quale scegliamo e via. La serata è movimentata per ben due volte da camerieri che inciampano in Bea. La seconda volta, a denti stretti, il giovane cameriere sbuffa e impreca. Dopo, a più riprese, verrà a scusarsi per essersi lasciato andare. Nulla di grave.
Si torna verso l’ostello e alla luna manca un pezzo in basso, che strano. Nessuno collega, in prima battuta, l’eclissi parziale. Senza sapere che fosse l’abbiamo vista bene tutti e quanti.
Cigolii nella notte dai letti a castello con varie peripezie, in salita e discesa, per chi non aveva posizionato bene la scaletta.
Domenica mattina si parte per percorrere la prima tappa del Cammino di San Benedetto (16 tappe 300 km da Norcia a Cassino) da Norcia a Cascia (km 18 dislivello 500 m). Cosa succede se al termine della tappa invece di tornare a casa si andasse avanti, la cosa non prende piede anche se qualcuno sembra ci pensi davvero.
Dopo un’ora di cammino i fiorentini Giulla e Massimo ci lasciano. Il gruppo, senza affanni, cammina tranquillo e in poco più di cinque ore, pause comprese, è a Cascia. Anche oggi c’è il sole e la temperatura è mite, quasi tutti si è in maglietta.
Arrivati a Cascia c’è chi sale alla basilica di Santa Rita, in mezzo alle bancarelle e a orde di turisti, e chi si ferma direttamente al bar adiacente alla fermata del pulman che ci riporterà a Norcia. Edmondo e Gabriele, con inserimenti di Peppe, ci intrattengono con barzellette. Mi chiedo sempre perché in queste storielle ci siano spesso di mezzo gli abitanti di Foligno.
Dobbiamo attendere due ore, il pulman che ci porterà passa più volte davanti a noi e l’autista cui abbiamo chiesto informazioni, a ogni passaggio ci saluta e fa segno di attendere le 16 quando sarà la volta buona. Durante il viaggio in pulman il simpatico autista parlerà sempre raccontando di sé e dei luoghi ternani.
Ultimi saluti fuori dalle mura di Norcia, ancora i complimenti alle organizzatrici dei due giorni, e via, si parte verso casa.